martedì 30 ottobre 2012
NEONATI CHE RIDONO NEL SONNO
CORREDINO NEONATO
1 Fascia post-parto con velcro
10 Paia di slip di carta o di rete
2 Confezioni di assorbenti sterili
domenica 28 ottobre 2012
COME VESTIRE UN NEONATO
ALLATTARE AL BIBERON
Come sterilizzare il biberon
I biberon possono essere sterilizzati in diversi modi, tutti molto efficaci ma che prevedono l’ausilio di apparecchiature diverse: un microonde, una lavastoviglie, un’apposita apparecchiatura o semplicmente una pentola con dell’acqua bollente.
Come sterilizzare il biberon in lavastoviglie
Se scegliete questa modalità, dovete azionare la lavastoviglie a una temperatura di almeno 90° e impostare il ciclo di asciugatura. Alcune lavastoviglie, nel manuale delle istruzioni dedicano un intero paragrafo alla sterilizzazione del biberon, in ogni caso, potete inserire il biberon nel cestello più piccolo.
SCARPETTE PER NEONATI
Ago da lana
Uncinetto n.5
50 gr. di cotone
Dobbiamo iniziare dalla piccola suoletta. Incominciamo ad avvia una catenella a uncinetto di 27 punti, questa verrà lavorata con il punto basso (due punti bassi lavorati nel 1° punto di base, salta un punto base e ripeti). Al termine della riga lavorate 3 punti nell’ultimo punto, non girate la suoletta, ma lavorate a giro, sull’altro lato della catenella di base. Continuate il lavoro a
sabato 27 ottobre 2012
Come addormentare un bambino
Addormentare un neonato è un'impresa tutt'altro che semplice, basti pensare che nei primi due anni di vita dei bambini i genitori perdono mediamente sei mesi di sonno. Quando il neonato si sveglia, soprattutto se i genitori sono alle prese con il primo figlio, non è facile capire perché pianga, nella maggior parte dei casi piange perché è da cambiare o e da allattare. La Silentnight, un'azienda britannica che produce materassi e letti, ha commissionato una ricerca per calcolare il numero delle ore di sonno perse dai genitori alle prese con
LA PRIMA PAPPA
La prima pappa viene proposta al bambino dopo che la mamma ha consultato ilpediatra, il quale stabilisce il momento e le modalità dello svezzamento in base alla crescita del lattante, allo sviluppo della dentizione, e allo stato di salute in generale. Di solito la pappa si introduce attorno al sesto mese di vita, in sostituzione di una poppata. È una fase importante per lo sviluppo del bambino, che la mamma deve seguire con attenzione e pazienza. Il bambino imparerà con gradualità ad accettare ilgusto della pappa, diversissimo dal latte, oltre alle nuove abitudini di comportamento, come l’uso del cucchiaino.
venerdì 26 ottobre 2012
La ginnastica per la futura mamma
In gravidanza sono da prediligere gli sport aerobici a bassa intensità e lunga durata, come la camminata veloce, la bicicletta, meglio ancora se da camera per ridurre il rischio di incidenti, il nuoto e la ginnastica in acqua: sono sport nei quali i muscoli lavorano attivamente permettendo, tra l’altro, ai vasi sanguigni di mantenere la propria elasticità.
Non chiamatele "colichette"!
Il nostro bambino ha appena compiuto 21 giorni e, come un orologio, alla sera del 22° inizia a piangere come un disperato: niente allarmi, con ogni probabilità è entrato nel periodo delle coliche, che iniziano proprio dopo la terza settimana di vita, per smettere di norma con l’arrivo del quarto-quinto mese.
Le coliche sono un fastidio molto comune ai neonati (ne soffre il 10-20% circa), non sono dunque fonte di preoccupazione per la salute; tuttavia, le mamme e i papà che si trovano ad affrontarle ne sono
giovedì 25 ottobre 2012
BAGNETTO NEONATO
Il primo bagnetto il neonato lo fa subito dopo la nascita e continua a farlo tutti i giorni della permanenza in ospedale. La raccomandazione una volta a casa, però, è quella di non immergere il piccolo in acqua fino alla caduta del moncone ombelicale, che di norma avviene 7-14 giorni dopo il parto, e alla completa cicatrizzazione della ferita, che in genere si verifica nell’arco di 2-8 giorni. Se il personale della nursery è infatti perfettamente in grado di evitare che la zona dell’ombelico entri in contatto con l’acqua, ciò non è altrettanto facile per la mamma alle prime armi.
La Merenda mette ansia
Il momento della merenda è atteso con gioia da molti bambini. Ma lo stesso non avviene per le mamme, che spesso non sanno cosa preparare e vivono questo momento con molta ansia. Secondo la recente indagine "Merenda 2.0", condotta dall'Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta italiana), 8 bambini su 10 sono abituati a fare uno spuntino a metà mattina ed uno a metà pomeriggio.
Ma 3 mamme su 10 vivono questi momenti con ansia perché non sanno cosa preparare per i loro bambini. Meglio una merendina o una torta fatta in casa? Meglio un succo di frutta o un panino con il prosciutto? Sono molti gli interrogativi che le mamme si pongono al momento di preparare la merenda.
Secondo la ricerca, per la quale sono state intervistate 100 mamme, il 79,6% dei bambini fa sempre merenda, mentre il 17,6% non la fa tutti i giorni. Il 63% dei bambini fa regolarmente merenda sia la mattina che il pomeriggio, mentre circa il 33% fa solo la merenda pomeridiana.
La mattina per la merenda si preferisce offrire ai bambini un frutto o uno yogurt (41,5%), un pezzo di pizza o un panino (34%) oppure un prodotto da forno confezionato (30,5%). Per la merenda del pomeriggio, invece, si preferiscono frutta e yogurt (36,4%), gelato (25,3%), prodotti da forno confezionati (23,2%) e dolci preparati in casa (17%).
Tra le mamme intervistate, 6 su 10 sono serene per quanto riguarda la merenda dei figli, mentre le altre sono preoccupate di non riuscire a preparare la giusta merenda per l'alimentazione dei bambini. Inoltre le mamme vorrebbero avere maggiori informazioni sullatipologia giusta di merenda e sulle differenze nutrizionali tra i vari tipi di merenda.
Ma 3 mamme su 10 vivono questi momenti con ansia perché non sanno cosa preparare per i loro bambini. Meglio una merendina o una torta fatta in casa? Meglio un succo di frutta o un panino con il prosciutto? Sono molti gli interrogativi che le mamme si pongono al momento di preparare la merenda.
Secondo la ricerca, per la quale sono state intervistate 100 mamme, il 79,6% dei bambini fa sempre merenda, mentre il 17,6% non la fa tutti i giorni. Il 63% dei bambini fa regolarmente merenda sia la mattina che il pomeriggio, mentre circa il 33% fa solo la merenda pomeridiana.
La mattina per la merenda si preferisce offrire ai bambini un frutto o uno yogurt (41,5%), un pezzo di pizza o un panino (34%) oppure un prodotto da forno confezionato (30,5%). Per la merenda del pomeriggio, invece, si preferiscono frutta e yogurt (36,4%), gelato (25,3%), prodotti da forno confezionati (23,2%) e dolci preparati in casa (17%).
Tra le mamme intervistate, 6 su 10 sono serene per quanto riguarda la merenda dei figli, mentre le altre sono preoccupate di non riuscire a preparare la giusta merenda per l'alimentazione dei bambini. Inoltre le mamme vorrebbero avere maggiori informazioni sullatipologia giusta di merenda e sulle differenze nutrizionali tra i vari tipi di merenda.
Corredino Neonato
Esiste una 'lista perfetta' di ciò che occorre per 'preparare il nido', ovvero per l’arrivo del bambino a casa e anche per la permanenza in ospedale? Quali sono le cose che non useremo mai, e quelle che invece ci costringeranno ad uscire di corsa per andarle a comprare? Un piccolo manuale di
mercoledì 24 ottobre 2012
E' neonata e gli lacrima un occhio
uò succedere che nei primi mesi di vita, il vostro bambino abbia problemi di lacrimazione e quindi formazione di crosticine sulle ciglia.
Niente paura, si tratta, nella maggior parte dei casi, di dacriostenosi, cioè un’occlusione monolaterale o bilaterale deldotto naso-lacrimale, che fa comunicare e permette di drenare le lacrime verso il naso.
Niente paura, si tratta, nella maggior parte dei casi, di dacriostenosi, cioè un’occlusione monolaterale o bilaterale deldotto naso-lacrimale, che fa comunicare e permette di drenare le lacrime verso il naso.
Raffreddori continui?
Con l’avvicinarsi dei mesi invernali iniziano a comparire le malattie virali, soprattutto quelle che interessano le vie aeree superiori e che hanno estrema facilità di trasmissione per via aerea.
In particolare nel piccolo lattantel’inverno porta episodi infettivi ripetuti, a volte così frequenti da sembrare un’unica e lunga malattia.
I sintomi predominanti sono la tosse e il raffreddore.
In particolare nel piccolo lattantel’inverno porta episodi infettivi ripetuti, a volte così frequenti da sembrare un’unica e lunga malattia.
I sintomi predominanti sono la tosse e il raffreddore.
Mal d’orecchio: curiamolo con i lavaggi nasali
Il mal di orecchie o otalgia è un disturbo piuttosto diffuso nei bambini e può essere la causa di un pianto inconsolabile nel neonato. Nonostante si aun disturbo molto frequente , questo non significa che va sottovalutato, per evitare di danneggiare l’udito del bambino o fare in modo che l’infezione possa aggredire parti prossime all’orecchio, causando problemi molto più seri. Come si interviene in caso di mal di orecchie? Quali sono i rimedi naturali?
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